Verso il XXI Secolo
Leica M240
La M240 AKA M10, è il primo passo passo di Leica verso il XXI secolo. Per la prima volta compare un sensore CMOS in sostituzione del vecchio CCD, che porta novità ma a mio giudizio fa perdere alla macchina il leica Style tanto amato.
Il CMOS, offre il live view e tutta una serie di ausili elettronici, fino a quel momento sconosciuti nel mondo di SOLMS.
Permette una migliore gestione degli ISO, avvicinando la macchina alle altre reflex full frame presenti sul mercato.
Il telemetro viene affiancato dal mirino elettronico che oltre a offrire una immagine esatta di quello che sarà il risultato, permette la messa a fuoco tramite focus peaking: lavorare quindi a diaframma completamente aperto e con focali lunghe, è diventato più semplice avendo un ingrandimento sul punto di messa a fuoco con evidenziazione dei contorni.
Il corpo è solido, pesante e più grande rispetto alla M9 / ME. La qualità costruttiva è il top come da standard di brand.
I file sono ottimi nel bianco e nero (con filtro verde), e permettono un controllo estremo sulle alte luci, difficilmente raggiungiungible da ogni altra reflex. Purtroppo il sw nonostante gli aggiornamenti adotta una riduzione e controllo del rumore troppo aggressiva che porta a un degrado dei file.
Il negativo, in svariati casi ha un errato bilanciamento del bianco ma correggibile in fase di post. Con la 240, si perdere completamente la tonalità del CCD (fredda) a favore di un tono più caldo, forse più Jap. La nitidezza a volte troppo marcata del CCD qui viene ridotta, così come la definizione angolo / angolo nel frame.
A tutti gli effetti, la macchina è una mirrorless, con un tiraggio molto ridotto che permette quindi tramite anelli adattatori il montaggio di qualsiasi altro tipo di ottiche oltre le M. Ho sperimentato ottiche passo M42, russe che a un costo veramente irrisorio offrono risultati eccellenti; i vecchi progetti del blocco sovietico in certi casi erano copie più o meno ben riuscite di ottiche di pregio occidentali, ma i loro difetti oggi sono diventati quel marchio distintivo molto ricercato dai fotografi. Flare, boken e altro se correttamente gestiti possono fare più di svariate ore di post produzione con risultati sicuramente migliori.
Come tutte le M, la 240 o si ama o si odia; mi sono allontanato dal mondo M due volte un rientro in Nikon con la Df e uno in Canon con la 6D. Il piacere di fotograre con queste macchine per me, non ha eguali e l'esborso economico vale sicuramente il risultato.
30 luglio 2015